Roma, Martedì 15 aprile, ore 20:00
Villa Lante al Gianicolo
Concerto di mottetti da Arion Romanus
Ensemble Seicentonovecento
Flavio Colusso, direttore al cembalo
Elena Cecchi Fedi soprano
Margherita Chiminelli soprano
Arianna Miceli soprano
Antonio Giovannini alto
Andrea Coen organo
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Definite nella dedica della stampa del 1670 «composte di arte e singolare dolcezza miste insieme», le composizioni virtuosistiche da una a cinque voci raccolte in Arion Romanus costituiscono una mirabile sintesi delle qualità compositive e dell’arte magistrale di Carissimi.
La raccolta, stampata a Costanza vivente l’autore, e conservata in copia unica presso la Biblioteca Centrale di Zurigo, già nella scelta del titolo è una testimonianza della enorme fama e considerazione del musicista, fra i più celebrati del suo tempo in tutta l’Europa.
Come ben scrive Claudio Strinati: «[…] Carissimi fu, in tal senso, figura paradigmatica e dotata di un carisma e un fascino incomparabilmente superiori a quelli di tanti suoi contemporanei ed ecco, allora, come il richiamo alla figura di Arione fatto nei suoi confronti assunse senso profondo. Athanasius Kircher già aveva chiarito, con definitiva precisione, come caratteristica della musica di Carissimi fosse quella di portare l’ascoltatore verso una gamma vastissima di stati d’animo con la conseguente pienezza spirituale che tale attitudine non può non generare. Proprio la dimensione della vivacità e della densità di contenuti sembrarono a Kircher come specifici della creatività carissimiana. Dunque Arione quale metafora di trascinamento dei sentimenti e di altissimo ingegno nella elaborazione della forma».