Il Maestro di Cappella
Opera buffa in un atto
musica di Domenico Cimarosa
IL MAESTRO DI CAPPELLA, Giorgio Gatti baritono
Il Maestro di Cappella, ovvero: i Fantasmi dell’Opera
Opera in un atto
Testo e musica di Flavio Colusso
IL VIRTUOSO CASTRATO, Margherita Pace soprano
IL MAESTRO DI CAPPELLA, Giorgio Gatti baritono
MEMBRI DELLA SCHOLA, Maria Chiara Chizzoni soprano; Silvia De Palma mezzosoprano; Renato Moro tenore;
Flavio Colusso baritono; Fabrizio Di Bernardo basso
Ensemble Seicentonovecento
Francesco Quattrocchi pianoforte - Andrea Coen clavicembalo e organo
Gianluca Ruggeri percussioni – Lucia Adelaide Di Nicola celesta
FRANCESCO QUATTROCCHI Direttore
regia di Flavio Colusso
download allegato : COLUSSO il Maestro di cappella, ovvero i fantasmi dell’opera (libretto)
audio/video : COLUSSO, il Maestro di Cappella, ovvero i Fantasmi dell’Opera (scene 1,2,3)
Cimarosa e Colusso, “I fantasmi dell’opera”
Completamente differente dall’omonimo intermezzo buffo di Domenico Cimarosa, la nuova opera in un atto di Flavio Colusso presenta il dramma di un artista che è paradigma della coscienza dei compositori di ogni tempo: ormai anziano, un celebre Maestro che ha trionfato nei maggiori teatri racconta, spiega, evoca, si confessa riguardo come e perché ha voluto ritirarsi e – “tramutando tutto il suo essere e sentire” – mettersi a servizio della Chiesa e del Cielo che oramai lo chiama a sé. Assistito da fidi collaboratori, si immerge nella scrittura della storia della sua multiforme vita artistica ripercorrendone la memoria con l’ausilio di molti libri e partiture.
Attraverso un feroce combattimento spirituale con se stesso e contro i molti fantasmi del passato e dei personaggi delle sue opere, compone con zelo e devozione sino ad arrivare alle ultime pagine. Mentre attorno a lui i cantori pregano per la sua anima, il Maestro ha la visione nell’Empireo del suo ultimo Oratorio: egli riconosce, però, nella moltitudine degli angeli un musico castrato il quale, in ampie volute di gorgheggi, intona una cadenza che sovrasta l’armonia dell’angelico Choro prendendo il sopravvento sulla composizione che riprende, così, movenze dalle quali il Maestro credeva essersi liberato.